Ricerca in allarme in Campania. Ieri la vertenza è approdata al ministero, dopo che nei giorni scorsi se ne era discusso a Bruxelles. Distretti tecnologici e laboratori pubblico privato rischiano di perdere fondi europei 2007-2013 per circa 500 milioni ,a causa _ sostengono operatori e imprenditori coinvolti _ «di ritardi nella gestione da parte del ministero della Ricerca scientifica».

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Di fronte al dilatarsi dei tempi, le società interessate hanno fatto richiesta di proroga dei termini entro i quali completare i progetti. Ma il ministero ha risposto subordinando la proroga a condizioni stringenti tra cui quella di aver speso almeno il 60% delle risorse assegnate. Da qui è scoppiata la polemica che potrebbe allargarsi alle altre regioni dell’obiettivo convergenza (Calabria, Puglia e Sicilia) dove gli investimenti raggiungono quota 1 miliardo circa. E una raffica di lettere è partita dalla Campania agli indirizzi del ministero.

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Alle missive dei distretti e dei laboratori si è aggiunta quella dell’assessore Valeria Fascione della Regione Campania. L’ente infatti si ritiene esposto a un grave rischio essendo cofinanziatore, con il Ministero. Quest’ultimo ieri si è impegnato a ricevere i singoli distretti per studiare soluzioni su misura.

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Il problema per ora resta. «Abbiamo completato tutti i progetti – dice Eva Milella che guida l’Imast – ma il ministero sta facendo le valutazioni sui primi sei mesi di lavoro. Non abbiamo ricevuto risorse». L’Imast realizza progetti insieme a imprese come StMicroelectronics, Finmeccanica, Mbda, Fca, Dompè, Boeing per citarne solo qualcuna.


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